Gender gap nelle competenze finanziarie: ricerca economica, formazione e divulgazione


“Gender gap nelle conoscenze e nelle competenze finanziarie: ricerca economica, formazione e divulgazione”, 29 ottobre 2018, CONSOB, Roma

Il convegno, tutto al femminile, è stato aperto dalla Presidente vicaria della Consob e chiuso dalla Vice Direttrice generale della Banca d’Italia. Hanno partecipato la prof.ssa Lusardi, Presidente del Comitato per l’Educazione Finanziaria, due giornaliste, tre socie ADC e una socia ADBI;  sono emersi molti  elementi di riflessione e forti motivazioni per proseguire e intensificare il lavoro di alfabetizzazione in corso, soprattutto nei confronti delle donne.

Il convegno, nonostante il maltempo, si è svolto regolarmente. La Presidente vicaria CONSOB, prof.ssa Anna Genovese, ha ricordato le molteplici iniziative svolte in ottobre, mese dell’educazione finanziaria, evidenziando come sia importante ridurre il gap di genere, atteso che le minori competenze delle donne si traducono in una maggiore avversione al rischio, in una minore partecipazione al mercato finanziario e, conseguentemente, in portafogli meno diversificati. La prof.ssa Lusardi ha anticipato i risultati di una sua interessante ricerca. Il lavoro, in corso di pubblicazione, si basa su un’indagine svolta nei Paesi Bassi e mira ad interpretare il gap di genere nell’alfabetizzazione finanziaria, soprattutto con riferimento al concetto di diversificazione del rischio. Il risultato del paper è che il divario tra uomini e donne è in parte determinato da una minore conoscenza finanziaria delle donne, ma è anche ascrivibile a una minore fiducia femminile nella propria preparazione (underconfidence). La prof.ssa Lusardi è stata illuminante quando ha rivelato che i suoi corsi all’Università si aprivano con l’affermazione che l’insegnamento dell’economia ha come fine la felicità. Le sue suggestioni hanno prodotto un effetto empatico e le studentesse si sono solitamente dimostrate le allieve migliori.

Giulia Bertezzolo, Segretaria generale CONSOB, ha posto l’accento sulle donne nella finanza: molte organizzazioni (KPMG, Goldman Sachs, Commissione europea) incoraggiano oggi le donne ad assumere gradi apicali nella convinzione che caratteristiche tipicamente femminili quali la creatività e l’attenzione al dettaglio aumentino le possibilità di crescita … ma la strada verso la parità è ancora lunga.

Nel panel, moderato da Nadia Linciano, Presidente ADC, sono emersi interessanti elementi conoscitivi che rafforzano  le forti motivazioni a proseguire e intensificare il lavoro di alfabetizzazione finanziaria in corso.

La maggiore vulnerabilità finanziaria delle donne deriva da diversi fattori: senz’altro da una minor presenza nel mercato del lavoro, da un salario spesso più basso rispetto agli uomini,  ma anche dallo scarso interesse delle donne nell’investire i propri risparmi anche a scopo previdenziale. Tutto ciò penalizza fortemente le donne a fronte di un’aspettativa di vita molto più lunga rispetto agli uomini (in Italia le vedove sono quasi 5 volte i vedovi ) e in qualche misura spiega anche perché a volte la dipendenza economica delle donne non consente di chiudere relazioni sentimentali difficili o violente.

All’origine del gap di genere la nostra socia ADBI Roberta Nanula e Paola Soccorso di ADC hanno indicato il legame tra la matematica e l’educazione finanziaria, dove la prima materia, in particolare in Italia, vede uno svantaggio competitivo delle donne che va quindi risolto con interventi nelle scuole. Roberta ha segnalato la difficoltà di rivolgersi a un pubblico di donne eterogeneo e di individuare luoghi di incontro (ad es. i luoghi di lavoro ) e ancora prima quella di far comprendere la valenza di queste conoscenze, non sempre ritenute necessarie; anche Paola ha voluto sottolineare l’importanza di impiegare un linguaggio adeguato alle diverse caratteristiche del pubblico. In collegamento via Skype Debora Rosciani di Radio 24 ha evidenziato l’esigenza di capire i bisogni delle donne per affrontare le scelte finanziarie di lungo periodo con l’aiuto di campagne di comunicazione “dirompenti” su questi temi.

La giornalista  Myriam Defilippi  (Donna moderna)  ha confidato la difficoltà a trattare questi temi sul suo settimanale perché etichettati come noiosi, ma anche temuti dalle giornaliste stesse in quanto molto tecnici, e ha inoltre evidenziato – riprendendo il messaggio della prof. ssa Lusardi – l’utile strada da percorrere per raggiungere la felicità attraverso l’educazione finanziaria. In chiusura, la Vice Direttrice generale della Banca d’Italia, dr. ssa Valeria Sannucci, ha posto l’accento sul dovere di chi possiede le competenze di spiegare come investire con un linguaggio semplice che arrivi al largo pubblico ed ha brillantemente ammesso che non sempre il tema “denaro” può essere appassionante, ma bisogna pur riconoscere che aiuta a vivere meglio e serve a rendersi economicamente indipendenti.