Manifesto di Venezia: un’informazione corretta per combattere la violenza di genere


Sarà presentato il 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il “Manifesto di Venezia”, secondo il quale, la corretta informazione è un’arma efficace per prevenire e contrastare la violenza.

Secondo la Convenzione di Istanbul la violenza di genere è una violazione dei diritti umani tra le più diffuse al mondo e come tale deve essere contrastata, anche con l’informazione. La Commissione per pari opportunità della Fnsi, a questo proposito, insieme alla Cpo Usigrai, GIULia Giornaliste, su proposta del Sindacato Giornalisti Veneto, ha varato il Manifesto nel quale giornaliste e giornalisti affermano “ci impegniamo per una informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere e delle sue implicazioni culturali, sociali e giuridiche”. L’idea nasce dunque dalla consapevolezza che la realtà deve essere rappresentata senza pregiudizi e stereotipi per generare un aumento della conoscenza, elemento indispensabile per il cambiamento profondo della società e del suo modo di pensare. Bisogna riequilibrare quei rapporti così “sbilanciati” tra i sessi, perché l’uguaglianza è un passo importante nella lotta contro la violenza.

L’art.17 della Convenzione di Istanbul afferma l’importanza dell’elemento culturale nella prevenzione. Seguendo questa linea, l’informazione non deve trasmettere descrizioni morbose che violano le norme deontologiche, cadendo in un sensazionalismo fine a se stesso e all’aumento dello share. Quello della violenza sulle donne è un argomento che non deve essere usato per fini “commerciali”, ma per denunciare e informare con lo scopo di prevenire e proteggere. Il linguaggio appropriato e declinato al femminile per i ruoli ricoperti dalle donne, la messa in luce di tutti i casi di violenza, anche quelli lasciati in penombra, come nei confronti di prostitute e transessuali, la par condicio di genere nei talk show sono solo alcuni dei punti ritenuti prioritari dal manifesto.

I firmatari s’impegnano al raggiungimento di una reale parità tra i sessi, anche su carta, dicendo no alla distinzione tra violenze di serie A e quelle di serie B. L’obiettivo è quello di evitare che la cronaca si trasformi in abuso. Ai lettori, infatti, si deve trasmettere un’informazione senza vizi, che non sia propaganda di pregiudizi, ma descrizione reale dell’accaduto. Nei racconti di cronaca non dovranno mancare le storie positive, indispensabili per dare forza e per esortare le donne a denunciare un problema che può e deve essere risolto. Ai firmatari del Manifesto potranno aggiungersi le giornaliste e i giornalisti che credono nell’iniziativa: è stata infatti lanciata una campagna di sensibilizzazione e raccolta di firme.

Per aderire basta inviare una mail a cpo.fnsi@gmail.com.